sabato 19 gennaio 2013

IL LEGITTIMO SALLUSTICIDIO........ POLITICO


IL RECIDIVO


Io penso che, se quello che ha detto ieri in trasmissione l'individuo in foto lo avesse detto un comune mortale, a quest'ora sarebbe in galera per direttissima.

Ma siccome gli insulti e le offese sono state pronunciate da un "graziato" dal <piccolo padre> le grandi testate giornalistiche riportano il video ma si astengono dal commentare.
Sappiamo che il sig. (minuscolo) è già stato condannato per diffamazione con sentenza passato in giudicato e "graziato" di recente, ma lui si crede pertanto immune ed autorizzato a continuare a diffamare.
Non so, ma ai più sfuggirà, ma non ai direttori di testate giornalistiche che per questo si astengono dal commentare, che se il signore in foto su querela di parte venisse condannato di nuovo ai sensi dell'art. 681 c.p.p, comma quinto, che rinvia all'art. 672 c.p.p., comma cinque, la grazia gli viene revocata per indegnità.

Gli si aprirebbe le porte delle carceri e sconterebbe le colpe delle sue gratuite diffamazioni.

Ecco allora sale forte il mio grido


FORZA INGROIA MANDALO IN GALERA
DA'I UN SENSO AL NOSTRO VOTO PER TE    





mercoledì 16 gennaio 2013

ABEMUS PAPAM ....PARDON ZAR GIORGIO I° (piccolo padre d'ITALIA)

LA CORTE INCORONA ZAR GIORGIO I°




Sono uscite le motivazioni della sentenza che ha sancito la "Morte di una democrazia mai nata". E che motivazioni!!!.
E' umiliante ed avvilente che a decretarne sia stata proprio quella istituzione preposta alla salvaguardia  della inviolabilità del principio della tripartizione dei poteri di una democrazia moderna.
Orbene, quando in un paese democratico viene a crearsi un principio che un cittadino è al di sopra di tutti gli altri violando l'articolo previsto nella Carta Costituzionale, nella fattispecie l'art.3, il vulnus è di una tale gravità che ci deve far riflettere.
Nella sentenza (per chi la volesse consultare e scaricare vedi http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2013/01/sentenza-consulta-su-trattativa.pdf?47e3a5) in sintesi si afferma che il Capo dello Stato per la sua funzione non è ascoltabile, non è processabile, non è intercettabile, non è inquisibile, non è criticabile, ecc. ecc. Insomma un nuovo Re Sole hanno detto alcuni commentatori politici oggi. Io questo appellativo lo avevo dato a suo tempo a B. perchè nel suo impero non tramontava mai la corruzione, la menzogna ed il malaffare.
Ho voluto dare l'appellativo di Zar e Giorgio 1° per l'astrazione comunista del Capo dello Stato   che ha provocato tutto questo casino.
Del resto cosa pensare di una istituzione che nomina una persona Senatore a vita, provoca le dimissioni del Governo, nomina Premier del nuovo governo colui fatto Senatore, detta la politica del Governo e poi quando vede che i danni sono tanti scioglie le Camere. Solo lo Zar può fare tutto questo.

Qualche accenno alla sentenza.
Di solito si dice che le sentenze si commentano ma non si criticano. Ed io sono d'accordo....ma.
C'è un ma: quando queste rispettano le leggi e principalmente la Costituzione materiale, cioè quella scritta dai nostri padri (che ora si stanno rivoltando dalle tombe).
Tale principio può valere per i giuristi, professori universitari, magistrati, giornalisti e commentatori televisivi e compagnia cantando, non per un privato cittadino che si vede di punto in bianco sovrastato da un altro cittadino abolendo di fatto l'art. 3 della Costituzione che lo garantisce dalle sopraffazioni.
E' un mio sacrosanto diritto criticare la sentenza e gridare con quanto fiato ho in gola che oggi io non sono più uguale a tutti gli altri perchè ce ne è uno PIU' UGUALE.
A quanto pare però sembrerebbe che la cosa non sia chiusa quì: i profili di incostituzionalità sono tanti. Pensate che obbrobrio giuridico si sia avverato: la Corte Costituzionale emette una sentenza con molti profili incostituzionali. A dirlo in giro pere il mondo o ci riderebbero o darebbero per pazzi i giudici.

Quali sono i profili? Se dalla lettura non si evincono li riassumo.
1°) - Articolo 3. Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge  senza.....
E su questo tutti Costituzionalisti sono d'accordo e le motivazioni sono ovvie, è inutile ripetersi.
2°) - Articolo 112. Obbligatorietà dell'azione penale. Se da una intercettazione casuale si viene a sapere che si sta compiendo un crimine comune o politico (golpe) il PM si deve astenere da ogni azione e provvedere alla distruzione del nastro.
3°) - Articolo 111. Contraddittorio della prova. Se il PM deve distruggerlo "senza contraddittorio fra le parti", quindi solo gli avvocati delle parti; di norma se uno è innocente l'altro è colpevole, mentre gli altri sì come i tecnici del suono, il PM, il GIP, i poliziotti e  soprattutto i due interlocutori. 
4°) - Articolo 24. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Ora se dalla distruzione di un nastro si viene a ledere un diritto soggettivo costituzionale, viene spontaneo dire ma come si fa ad emettere una sentenza così!
Vediamo di riassumere. Art. 3 e 24: lesione ai diritti soggettivi dei cittadini. Art. 111 e 112: obbligatorietà dell'azione penale e contraddittorio: INGIUSTIZIA UGUALE PER TUTTI - UNO

CONSIDERAZIONE FINALE

Se i gradi soloni della critica e soprattutto della politica non fanno udire la loro voce, anzi qualcuno ha parlato innalzando grida di giubilo alle motivazioni  della sentenza, allora la nostra Costituzione è morta e con essa la nostra democrazia.




martedì 15 gennaio 2013

IL NUOVO PENTITO....DELLA POLITICA




IL PENTITISMO POLITICO OGGI


Dei nostri politici che si sono pentiti nell'era berlusconiana ce ne sono tanti, fra questi vanno ricordati quelli dichiarati come Gianfranco Fini e coloro che hanno dovuto ammetterlo loro obtorto collo come Piercasinando Casini e coloro che abbandonando la nave berlusconiana con atti concreti come Frattini e compagnia.

Ma il pentito di spicco, ed io vorrei dire a 24 karati, è di ieri e si chiama MARIO MONTI attuale Presidente del Consiglio fino a febbraio.

LA CONFESSIONE 

In una intervista data ieri ha detto, confessando, che è stato chiamato, e da chi lo sappiamo, per fare, udite udite, UN LAVORO SPORCO CHE I PARTITI NON VOLEVANO FARE.   

Tenendo sempre presente il quadretto sopra, io volevo fare alcune riflessioni sulla allocuzione "LAVORO SPORCO" e vedere le analogie in campo politico ed eventuali differenze.
A me viene in mente, in campo criminale e mafioso, quando il responsabile di una organizzazione criminale, grosso personaggio molto in vista, per non apparire quale mandante unico, attraverso altri membri dell'organizzazione che si accollano tale onere e incaricano un sicario prezzolato di "fare il lavoro sporco" per loro eliminando fisicamente un avversario.

Prima di esaminare "il lavoro sporco politico", mi sovviene l'analogia dell'eliminazione fisica della persona: quanti imprenditori si sono uccisi e quanti uomini, padri di famiglia e giovani si sono uccisi per il "lavoro sporco politico"! Non lo sapremo mai. Morire perchè non si riesce a pagare lo stipendio ai propri dipendenti o morire perchè non si riesce a sfamare i propri figli per causa di licenziamento diventa una vergogna e viene taciuta.

Il lavoro sporco politico è più sofisticato perchè più ambiguo. Viene presentato come lavoro necessario per il bene comune. Comune non di tutti, ma di pochi, aggiungo io.
Lavoro sporco è tassare i più poveri per arricchire ancor di più i ricchi e far sembrare bene comune. Lavoro sporco è permettere alle classi privilegiate di continuare ad abusare dei privilegi loro avuti a danno delle classi meno abbienti. Lavoro sporco è fare le riforme a danno dei pensionati e dei cittadini e  farle sembrare necessarie per il bene del paese. Potrei continuare all'infinito ma mi fermo quì per carità di patria, ma chi volesse aggiungere ancora qualcosa sul lavoro sporco politico svolto dai personaggi  del quadretto può farlo liberamente.

Io so per certo che a questi personaggi non affiderò le sorti del mio Paese domani e nè mai.